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UNA SILENZIOSA PICCOLA GRANDE TRAGEDIA

Mario Spanò

 

Vorrei parlare di una tragedia. Ma cos’è veramente una tragedia? Mi verrebbe da dire, tralasciando il teatro, che si tratta di un avvenimento che porta con sé una gigantesca quantità di paura e dolore.

Le tragedie avvengono ogni giorno e incredibilmente non ci stupiamo più di loro, non gli diamo più attenzioni, almeno finché queste non ci toccano da vicino, visto il nostro egoismo. Una storia che prova perfettamente il concetto appena espresso è quella di un gruppo di bengalesi residenti a La Spezia, i quali sono stati vittime di una pratica che sembra endemica dell’Italia moderna, il caporalato. “Ti do un calcio, ti butto dall’alto della nave” è solo una delle tante minacce e offese riservate a questi uomini.

I lavoratori, che costruivano yacht di lusso, venivano assunti con un contratto regolare, con tanto di ferie pagate, indennità di malattia e un giusto stipendio, ma una volta assunti venivano costretti a rimborsare, con dei bonifici ai datori di lavoro, gran parte del loro stipendio, fino a ridursi a un salario di 4 euro all’ora.

Fortunatamente l’agghiacciante accaduto è stato scoperto e, solo per ora, l’inchiesta ha portato a otto arresti. Ciò che dovrebbe sorprenderci però è che tragedie come questa si verificano continuamente nella nostra società sempre più cinica, e nonostante la frequenza con cui queste vicende avvengono, ogni giorno siamo sempre meno toccati o sensibilizzati in materia. Dunque, in un paese come l’Italia per sradicare certe pratiche dalla società è necessaria un’importante spinta mediatica, una spinta che però di fatto non esiste. Probabilmente anche chi leggerà quest’articolo non avrà sentito parlare di questa notizia, e ciò sta a conferma della poca importanza che la società dà ad eventi come questo.

Il messaggio fondamentale che dev’essere percepito con questo articolo mira ad una conoscenza degli eventi trattati, e soprattutto ad un’attivazione comune per far sì che il problema sopra menzionato non venga ripetuto ed ignorato; è dunque necessario uscire dalla propria bolla di filtraggio.

 

Mario Spanò, V E

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