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INNOVAZIONI NEUROLOGICHE NEI PRIMATI


 

Oggi riporto un articolo, pubblicato su Nature ad ottobre, che ci mostra le nuove scoperte nell’ambito neurologico sui primati;, tuttavia prima di approfondire questo argomento vorrei darvi alcune definizioni in modo tale di farvi comprendere interamente il tema:.

  • Interneurone: è un neurone di dialogo tra neuroni di tipo locomotorio e sensoriale, trovati nelle aree integrative del sistema nervoso centrale. I loro assoni e dendriti sono limitati a un singolo spazio cerebrale;

  • Neocorteccia: parte dell’emisfero cerebrale, assumente sviluppo nei mammiferi come sede delle correlazioni sensitive e dei centri di associazione;

  • Subcorteccia: strato inferiore della corteccia cerebrale;

  • Nevroglia: cellula non nervosa situata nel sistema nervoso centrale, periferico, autonomo ed avente diverse funzioni come: sostegno, riparazione di lesioni cerebrali e modulazione dell’impulso;

  • Cellula Edera: tipo di interneurone con funzioni di nevroglia, situato nell’ippocampo dei topi e, come recentemente scoperto, anche nei mammiferi;

  • Telencefalo: è la parte esterna del cervello;

  • Striato: la più grande stazione di input inibitori;

  • Neuropeptide: composto organico, risultante dall’unione di aminoacidi, messo in circolo dalla cellule nervose e che ha funzione di trasmettitore di impulsi;

  • Marmoset: una delle numerose specie di piccole scimmie sudamericane dalla coda lunga.

In questo studio si è utilizzato il sequenziamento dell'RNA a nucleo singolo per tracciarne l’espressione in 188.776 singoli internauri in regioni cerebrali omologhe da macaco, umano, marmoset, un topo e un furetto. Da ciò si ricava che tra queste specie ci sono molte differenze, ma l’RNA varia meno tra i primati; tuttavia sono presenti dei "marcatori" di sottocategorie di interneurone sia in una specie che in un’altra. Nella neocorteccia dei primati ci sono degli spazi tra internauri della stessa tipologia, ciò suggerisce che a seconda della regione in cui vi si stanziano i primati, nella corteccia di un esemplare adulto ci saranno delle variazioni dell’RNA. Si scopre che la cellula edera, già prima vista nell’ippocampo dei roditori, è copiosa nella corteccia di esseri umani, macachi e marmoset, ma non in topi e furetti, inoltre si viene a conoscenza di un tipo di interneurone striato abbondantemente presente nei primati che non aveva una controparte molecolarmente omologa nei topi o nei furetti. Questi internauri hanno espresso una combinazione unica di geni che codificano fattori di trascrizione, recettori e neuropeptidi e costituivano circa il 30% degli internauri striatoli nelle marmotte e nell'uomo.

 

Eleonora Russo, II^G


 


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