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ECCO A VOI IL SUCCESSORE DI HUBBLE!


 

Tutti conosciamo il telescopio spaziale Hubble, esso è stato finora un grande strumento per teorizzare varie teorie sulla nostra origine e su quella dell’universo, ma è stato anche una grande macchina fotografica che ci ha permesso di avere tante belle immagini di nebulose e galassie. Ebbene il suo successore, in ritardo di quasi quattordici anni e costato dieci miliardi di dollari, è il telescopio spaziale James Webb, ma chi è lo scienziato a cui è dedicato?

James Edwin Webb (7 ottobre 1906 – 27 marzo 1992) è stato un funzionario del governo americano che è stato il secondo amministratore nominato della NASA dal 14 febbraio 1961 al 7 ottobre 1968. Webb supervisionò la NASA dall'inizio dell'amministrazione Kennedy fino alla fine dell'amministrazione Johnson, supervisionando così tutti i primi lanci critici con equipaggio nel Mercury attraverso i programmi Gemini, fino a poco prima del primo volo Apollo con equipaggio. Si occupò anche dell'incendio dell'Apollo 1.

Capito il motivo del nome del telescopio, adesso ci addentreremo più in dettaglio per quanto riguarda la sua missione e il suo funzionamento. Lo strumento di osservazione si concentrerà nel fornirci immagini per mezzo dell’infrarosso, poiché quando si guardano oggetti molto distanti ci saranno sicuramente nuvole di gas in mezzo. Esse possono bloccare i raggi X e la luce ultravioletta, mentre gli infrarossi, le microonde e le onde radio possono attraversarle più facilmente, di conseguenza se osserviamo l’universo con la luce ad infrarossi otterremo una visione più ampia. Per quanto riguarda la missione del telescopio Webb, sappiamo che si tratterà semplicemente di guardare la luce delle galassie ai margini dell’universo, cosicché potrà rivelarci il processo di formazione delle prime stelle, delle galassie e dei sistemi interplanetari. Molto probabilmente da questo obiettivo potremmo avere qualche nozione in più sull’origine della vita.

Attualmente il suo lancio è programmato su un razzo Ariane 5 il 31 ottobre 2021.


 

Eleonora Russo, II^G


Fonti:


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