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INFERMIERISTICA: CONTROLLI PER LA SALUTE

Eleonora Russo

 

Questo articolo riguarda principalmente il mondo degli scout, ma può essere benissimo consultato da tutti, perché una guida come questa e gli scout, per definizione, sono amici di tutti e se possono trasmettere le loro competenze, lo fanno con piacere. Detto ciò, possiamo cominciare parlando dell’infermieristica: è una delle tecniche che affronteremo, oltre a topografia, hebertismo ed astronomia, e si occupa del controllo della salute degli altri e di intervenire nei casi di infortunio, incidenti traumatici, asfissia, avvelenamenti e in tali situazioni, se si ritiene giusto, trasportare il ferito.

In questa parte vorrei parlarvi del controllo dei parametri vitali e della salute, che sono estremamente correlati, perché controllare il battito cardiaco, temperatura corporea, pressione arteriosa, il dolore e la frequenza respiratoria significa monitorare il proprio stato di salute. L’infermiere o qualsiasi altra persona prima di intervenire sugli altri deve applicare i concetti su di sé. Analizziamo quindi le procedure da applicare.


Per frequenza cardiaca si intende la misurazione dei battiti cardiaci in un minuto. I valori normali di un soggetto adulto sano vanno dai 60 agli 80 b.p.m. . Il polso può essere misurato attraverso la palpazione dell’arteria radiale oppure di quella carotidea. Una corretta interpretazione di questo valore può indicare la presenza di aritmie o fibrillazioni. Se associato all’alterazione di altri parametri vitali può essere predittivo riguardo eventi di natura patologica cardiovascolare.


La temperatura corporea indica la differenza tra la produzione di calore e la sua perdita. Il calore è generato da processi metabolici cellulari del corpo, trasferito alla cute dalla circolazione sanguigna e poi disperso nell’ambiente.I valori normali sono compresi tra i 36° e i 37.5° oltre i quali si va in uno stato febbrile. La T.C. può essere rilevata attraverso 4 vie principali, orale o ascellare (temperatura superficiale) e timpanica o rettale (temperatura interna). Poiché quest’ultima risulta più alta rispetto a quella della superficie esterna, si raccomanda di togliere 0.5° qualora si decidesse di prediligere tale via di misurazione.


La pressione arteriosa può essere definita come la forza esercitata dal sangue contro le pareti delle arterie, invece la pressione sistolica è il valore pressorio più alto esercitato sulle pareti arteriose quando il ventricolo sinistro si contrae. Quando il cuore si rilassa durante la diastole, la pressione scende e si parla quindi di pressione diastolica. Una pressione superiore ai 140/90 è un indicatore dell’ipertensione. Per ottenere un’adeguata valutazione della pressione arteriosa, è necessario sapere quali attrezzature usare, quale sito scegliere, e come identificare i suoni che si sentono, chiamati suoni di Korotkoff. La misurazione, eseguita da personale specializzato, andrebbe fatta dopo un riposo del paziente per almeno 5 minuti. In aggiunta il paziente non dovrebbe avere assunto caffeina o nicotina almeno 30 minuti prima della misurazione della P.A.


Per frequenza respiratoria si intende la misurazione degli atti respiratori completi che un paziente fa in un minuto, che in un soggetto adulto sano è di 16-20 atti respiratori al minuto. Questa rilevazione ci è utile per capire la capacità polmonare e la presenza di eventuali alterazioni.


Il dolore è un altro parametro fondamentale, il quale viene espresso dal paziente attraverso linguaggio verbale o non. Esso viene valutato attraverso delle scale, le più usate sono:

  • VAS o scala analogica visiva

  • VRS o scala grafica verbale

  • NRS o scala numerica semplice

La Scala di valutazione visivo/analogica (VAS) appartiene alla categoria delle scale unidimensionali di valutazione del dolore. Essa viene rappresentata da un segmento lungo 10 centimetri, alle estremità del quale si trovano i due parametri: allo 0 corrisponde un dolore inesistente mentre al 10 un dolore insopportabile. Il paziente deve indicare con una X lungo il segmento la quantità di dolore percepito. Il somministratore deve in seguito misurare la distanza dalla X agli estremi. Più l’X è spostata a sinistra e meno dolore il paziente prova, più è a destra e maggiore sarà il dolore percepito.

Tra i vantaggi della scala VAS troviamo l’Alta sensibilità. Gli svantaggi però sono innumerevoli.

La scala di valutazione verbale (VRS) viene rappresentata visivamente da un segmento all’interno del quale si trovano 5 aggettivi che quantificano il dolore. Al paziente a cui si somministra questa scala si richiede di dare un aggettivo al dolore percepito. Partendo da sinistra verso destra troviamo le seguenti opzioni:

0 – Dolore assente;

1 – Dolore lieve;

2 – Dolore moderabile;

3 – Dolore forte;

4 – Dolore insopportabile.

I vantaggi sono diversi, ovvero:

  • Semplice e pratico.

  • Offre maggior spazio alla descrizione qualitativa più che quantitativa.

  • A suo discapito però si può sottolineare la bassa sensibilità.

L’NRS consiste in una scala numerica da 0 a 10 dove:

  • Il valore 0 indica dolore assente.

  • Il valore 10 indica dolore massimo.

I valori tra 1 e 9 compresi indicano una sotanziale presenza di dolore.

La sua semplicità permette all’NRS di essere somministrata anche telefonicamente o in soggetti dalle capacità comunicative limitate.

 

Eleonora Russo, II G

Fonti:

 
 
 

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