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IL PROGETTO MOLI-SANI


 

Il progetto Moli-Sani si occupa della ricerca sui fattori ambientali e genetici delle malattie cardiovascolari, ovvero studia le anormali condizioni del cuore, tumori ed altre patologie. Esso nasce nel 2004, anche se venne inizialmente ideato nel 2001, dalla Prof.ssa Licia Iacoviello e del Prof.re Giovanni de Gaetano.

Gli indici di cui si parla nel progetto sono sia di tipo genetico che di tipo ambientale, come già anticipato, e questi due fattori devono coesistere con un certo equilibrio, che spesso indica il confine tra salute e malattia. Conoscerlo significa consegnare nuovi strumenti, sempre essenziali, nelle mani dei medici e dei loro pazienti;come conseguenza, sarà possibile adattare la giusta terapia, o la giusta prevenzione, ad uno specifico paziente, qualcosa che potrebbe essere completamente diverso da ciò di cui avrà bisogno il paziente successivo. Ecco perché lo studio Moli-Sani ha trasformato un’intera regione in un grande laboratorio scientifico.

Ora scendiamo nei particolari per quanto riguarda la parte della ricerca sulle malattie cardiovascolari. Ogni persona ha un rischio variabile di sanguinamento legato al numero di piastrine anormale genetico o acquisito o alla disfunzione delle stesse. Al contrario, è meno evidente che la variabilità dei fenotipi piastrinici (numero, volume piastrinico medio, funzione) possa contribuire al rischio individuale variabile di trombosi, processo patologico che consiste nella formazione di trombi all'interno dei vasi sanguigni, che ostacolano o impediscono la normale circolazione del sangue. La variabilità tra individui degli indici o della funzione delle piastrine può essere dovuta a fattori acquisiti, come età, sesso, variabili metaboliche, fumo, abitudini alimentari e infiammazione in corso, oppure a fattori genetici. Le variabili acquisite dal progetto spiegano solo una piccola parte della diversità dei valori piastrinici. I fattori genetici giocano anche loro un ruolo importante, sebbene una parte consistente di tale varianza genetica non sia stata ancora attribuita a nessun fattore specifico, forse a causa dell'elevato numero di loci del DNA potenzialmente coinvolti e alla dimensione limitata dell'effetto di ogni singolo SNP. Una delle principali contraddizioni nelle attuali conoscenze sulle piastrine è, infatti, la difficoltà di conciliare l'importanza universalmente accettata degli indici o della funzione piastrinica e la mancanza di parametri piastrinici affidabili nei modelli di previsione del rischio cardiovascolare. Le prove sugli antiaggreganti piastrinici sono state generalmente progettate per selezionare un campione omogeneo, i cui risultati potevano essere applicati a un "soggetto medio", tendente ad escludere la deviazione / valori estremi, poiché le attuali indicazioni per il trattamento antipiastrinico nella prevenzione primaria o secondaria della malattia vascolare ischemica derivano ancora dai risultati di tali studi clinici in cui la funzione piastrinica e la sua variabilità non sono state studiate, al momento non si può fare affidamento su alcun test piastrinico corrente per iniziare o monitorare, modificare o interrompere il trattamento con qualsiasi farmaco antipiastrinico. Tuttavia, è sempre più evidente che i test di funzionalità piastrinica sviluppati più recentemente potrebbero essere utili per ottimizzare la terapia antipiastrinica e per prevedere i principali eventi cardiaci avversi. L'osservazione delle differenze interindividuali nella risposta piastrinica ai farmaci antipiastrinici ha ampliato lo spettro e il possibile rilevanza clinica della variabilità degli indici o della funzione piastrinica. Lo sviluppo della "medicina personalizzata" trarrà vantaggio dai concetti discussi negli articoli pubblicati dai lavoratori al progetto.

Recentemente L'IRCCS Neuromed di Pozzilli (Isernia) e il Centro di Genomica dello Human Technopole di Milano hanno avviato una collaborazione per l’analisi del DNA degli oltre 24.000 cittadini che dal 2005 partecipano al grande progetto epidemiologico “Moli-sani”.

Lo ha annunciato la professoressa Nicole Soranzo, uno dei maggiori esperti al mondo di genetica umana, che, assieme al professor Piero Carninci, guiderà il Centro di Genomica dello Human Technopole.

Quando 20 anni fa inventammo il progetto Moli-sani – ricorda Licia Iacoviello, Direttore del Dipartimento di Epidemiologia e Prevenzione di Neuromed e professore ordinario di Igiene e Sanità Pubblica all’Università dell’Insubria a Varese – eravamo visti come dei visionari che sarebbero stati ben presto delusi dalla realtà. Stavamo immaginando allora un futuro che ora si sta realizzando in collaborazione con una prestigiosa iniziativa come Human Technopole e genetisti di livello internazionale. Immaginazione, fiducia, pazienza e anche un pizzico di fortuna sono stati in questi anni la miscela vincente”.

La collaborazione tra Human Technopole e Neuromed si può realizzare oggi grazie alla bio-banca del progetto Moli-sani, dove da molti anni sono conservati, presso il Neuromed Biobanking Center, oltre 800.000 campioni biologici e il DNA di tutti i partecipanti allo studio.

Realizzare una bio-banca – aggiunge Maria Benedetta Donati, Responsabile del Neuromed Biobanking Centre – era considerata all’epoca un’avventura fantascientifica e un investimento azzardato, ma noi crediamo fortemente che i campioni conservati nell’azoto liquido, a centonovantasei gradi sotto zero, avrebbero prodotto numerosi frutti, anche se molto tempo dopo. Questo è il valore e il fascino di una bio-banca!”.

Questo nuovo grande progetto Moli-sani/Technopole– afferma Giovanni de Gaetano, Presidente di Neuromed- è l’occasione per esprimere ancora gratitudine alla popolazione molisana che con entusiasmo e generosità ha partecipato al progetto sin dall’inizio, quando era ancora un oggetto misterioso e continua a seguirlo ancora da oltre 15 anni.

In conclusione, spero che l’articolo vi sia piaciuto e che vi sia stato utile.

Fonti:

 

Eleonora Russo II^G



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