Tradizioni, lingue, dialetti, costumi e idee sono in costante trasformazione e nel corso dei secoli si sono evoluti in modi differenti da quelli iniziali; la religione, però, è una dei pochi elementi della caratterizzazione di un individuo o della società in generale che, nonostante il passare del tempo, risulta invariata e non si riscontrano sostanziali cambiamenti.
Il termine “religione” deriva dal latino “religio”, la cui etimologia si può interpretare con il significato di “legare”, in riferimento al legame che si crea tra l’uomo e la divinità, secondo il quale l’individuo si impegna a rispettare determinati valori e ad essere vincolato da alcuni divieti.
L’esistenza della religione nasce dal bisogno dell’uomo di donare all’umanità un preciso significato, cercando in Dio le risposte alle proprie domande; si sviluppa, quindi, un insieme di norme e credenze religiose a cui aderisce un gruppo di fedeli, dando vita, così, ad una comunità religiosa. Spesso la religione si pone come portatrice di valori e norme di importanza rilevante per un equilibrio sociale, contribuendo a mantenere il controllo sul comportamento dell'individuo, indirizzandolo verso fini socialmente positivi.
Nel corso della storia, però, le varie religioni venivano spesso trasformate in cause di guerra, odio e superstizione, o ancora in potenti poteri politici e simboli di ricchezza, allontanandosi definitivamente dai valori di fratellanza, umiltà e amore verso il prossimo, sui quali molte di esse si basavano inizialmente.
Nella società contemporanea il processo di secolarizzazione (il mutamento socio-culturale che porta ad una riduzione del ruolo istituzionale, politico e culturale della religione) e di pluralismo (la fusione di culture differenti tra loro in un contesto nel quale la religione diventa una scelta personale) stanno, sempre più, donando al singolo una libertà tale da poter decidere indipendentemente se appartenere o meno ad una comunità religiosa.
Il graduale distacco dalle religioni, in particolare da parte dei giovani italiani da quella cattolica, è prevalentemente dovuto al conservatorismo, ovvero una reazione negativa e oppositiva da parte della chiesa ai cambiamenti moderni, che vede come risposta un costante ritorno ai fondamenti tradizionali della religione stessa.
I giovani sono, quindi, sempre più spinti, non ad allontanarsi da Dio e dai valori morali della religione in cui credono, ma sicuramente a mantenere un profondo distacco dall’istituzione in sé della Chiesa, che molte volte appare contraddittoria e non in linea con gli ideali contemporanei.
Anch’io personalmente mi sono ritrovata ad allontanarmi dalla comunità religiosa alla quale appartenevo e dalla religione in cui credevo; nonostante ciò, però, ritengo essa rappresentativa per il nostro paese e per molti italiani che fanno parte alla comunità cattolica.
L’Italia, in quanto stato laico, ha determinato la propria indipendenza da ogni condizionamento di tipo religioso, sebbene la religione cristiana prevalga sulle altre; è, quindi, importante, se non fondamentale, riuscire a mantenere un atteggiamento rispettoso e aperto nei confronti di culture differenti dalla propria, che non si devono ritenere sbagliate, ma semplicemente diverse.
Laura Bordino IV^Q
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