top of page

IL COVID-19 VISTO CON GLI OCCHI DEGLI ADOLESCENTI

Nicole Raffaele

 

3 Novembre 2020. Alzo il volume dal telecomando; Conte dichiara : “Sicilia zona arancione”. Mi sento quasi sollevata che la nostra regione non sia una delle zone rosse.

All’improvviso siamo stati coinvolti in questo “Risiko” di squadra dove non ci sono vincitori, non ci sono trucchi o strategie, tutti contro un unico imprevedibile nemico. Giornate come fotocopie che non lasciano scampo ai pensieri ed egoisticamente mi vengono in mente stralci di una quotidianità che appartiene al passato: feste, discoteche, shopping con le amiche, scappare dalle responsabilità su una vespa con il vento freddo invernale che ti fa tremare di libertà.

Paradossalmente mi manca andare a scuola, la ricreazione, mi manca anche quel senso di ansia che ti graffia la gola prima di un compito in classe di matematica.

Ci hanno sempre detto che questi sono gli anni migliori della nostra vita, che vanno vissuti perché non tornano più, ma a me sembra piuttosto di essere protagonista di un incubo costruito sull’ansia costante di un mostro che hai paura di prendere e non perché potresti star male tu , ma per mamma, papà, la nonna… trattieni per un secondo il respiro se pensi che potresti non vederla più la domenica a pranzo tutta affaccendata nel fare le polpettine col sugo accompagnate da quella fantastica pasta al forno fumante…

42.330 decessi negli ultimi 14 giorni. Il bello dei social network di oggi è che l’ignoranza è una scelta; basta aprire Youtube o Instagram per vedere video di eroi con il viso ricoperto da strati di mascherine e coraggio, soccorrere persone la cui vita è appesa ad un respiratore; medici che prima di tutto sono esseri umani ma che non possono permettersi di provare il più istintivo dei sentimenti: la paura.

Il viso involontariamente si riga di lacrime e ti senti così fortunato ad essere a casa tua, coccolato dal profumo di vaniglia e zenzero del the che mamma ti ha lasciato sul comodino.

Il problema di questa seconda ondata è che sappiamo già cosa ci aspetta, un po’ come vedere un film per un’altra volta ancora. E siamo tutti così stanchi, demoralizzati, arrabbiati; non sappiamo più contro chi puntare il dito. Ci dicono frasi del tipo: “Rimaniamo distanti oggi per abbracciarci più forte domani”. Da quasi un anno aspettiamo un domani che sembra sempre più lontano, ed io al momento non sono ancora pronta ad offrire messaggi speranzosi per un futuro migliore. Sento che la cosa più giusta, ad oggi, sia quella di guardare in faccia la realtà, prenderne atto e impegnarsi nel rispetto delle regole, senza crearsi aspettative a breve termine. Provo a scacciare la pesantezza dei miei pensieri cercando qualcosa che possa distrarmi: leggere, guardare film o anche andare a correre con la musica che scoppia nelle orecchie, sono tutte cose che possono farti ricordare di essere vivo. E poi suonare, mai come adesso mi sono sentita tanto vicina alla musica: percepire la vita scorrere tra le dita mi regala qualche secondo di pace prima di riaprire gli occhi su un mondo che vorrei, vorremmo fosse diverso.

 

Nicole Raffaele V^E

Illustrazioni di Flavia Caputa 1^C

1 Comment


annalispat2002
Nov 23, 2020

Bellissimo! La pelle d’oca ❤️

Like
Post: Blog2 Post

©2020 di Giornalino "Obbiettivamente". Creato con Wix.com

bottom of page