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IL BAVAGLIO DELLA MENZOGNA


 

Sin dalle loro origini, i mezzi di comunicazione si sono dimostrati una realtà fondamentale negli equilibri sociali, di una comunità. Tale ruolo è stato sempre riconosciuto dagli esponenti del potere, i quali hanno spesso cercato di distogliere ed utilizzare i mass media, per giungere ai propri obiettivi. Tale processo ha causato intimidazioni e morti di giornalisti coraggiosi, che si sono opposti alle “macchine” speculative delle autorità, affinché i lettori ricevessero un’informazione coerente e veritiera. Inoltre hanno causato l’omogeneità di pensiero nei fruitori.

Ciò non è una realtà a noi lontana: infatti secondo il rapporto annuale di Committee to Protect Journalists, un ente no profit che tutela la libertà di stampa nel mondo, durante il 2020 sono stati arrestati o sono scomparsi duecentosettantaquattro giornalisti nel mondo. In questa lista immorale, compaiono ben quarantasette autori cinesi, arrestati dalla Repubblica Popolare Cinese, poiché contrari alle menzogne del regime. Inoltre, hanno dati preoccupanti anche altri stati come la Turchia e la Russia. Nonostante si pensi che questi eventi si manifestino esclusivamente in paesi guidati da una dittatura o da una struttura oligarchica, in realtà, la violazione della libertà di stampa si verifica anche nelle Repubbliche europee, in particolare in Italia. Infatti, secondo l’organizzazione Reporter Without Borders, il nostro Paese è al 41° posto nell’indice di libertà di stampa, lista delineata ogni anno, attraverso vari fattori, come le azioni violente nei confronti dei giornalisti. Tale dato, in Italia, cresce vertiginosamente a Roma e nelle zone limitrofe, ma anche nel Sud, dove le maggiori organizzazioni criminali, già dagli anni 60’, recidono le attività del giornalismo, poiché ricercano la verità. Specialmente in Sicilia, si sono verificati omicidi di autori “scomodi” per i poteri, attivi nell’isola.

Attraverso questo annientamento della libertà di stampa, si giunge ad una spirale di silenzio, che causa la censura o l’abbattimento del proprio diritto di espressione. Sicuramente la democrazia passa dalla libertà di stampa e dal diritto prima citato; dunque sta sia ai giornalisti, ma specialmente alla società civile, ricercare costantemente la verità, oscurando sia le fake news, ed opponendosi alle violazioni delle libertà.

 

Alessandro Provenzano, V^L



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