
27 Gennaio. Non importa di che anno, importa soltanto ricordare. La conosciamo tutti come la “giornata della memoria” e man mano che gli anni passano diventa sempre più necessario far sì che gli eventi accaduti non si ripetano mai più. Quest’anno verrà celebrata per la sedicesima volta questa giornata, essendo stata istituita solo nel 2005, ma la memoria, il ricordo di quegli orrori che hanno afflitto milioni di persone sono in realtà nelle menti della popolazione mondiale da ben più tempo. Molte sono le testimonianze arrivate fino ad oggi e dei più svariati tipi, ma tutte raccontano degli stessi dettagli raccapriccianti che milioni di ebrei di tutta Europa hanno vissuto sulla propria pelle.
Accanto a coloro che ogni anno si impegnano a ricordare, però troviamo i negazionisti che non credono agli orrori avvenuti in passato, e, a malincuore, in Italia, secondo una ricerca Eurispes effettuata nell’ottobre 2020, in soli 15 anni la percentuale di chi non crede all’Olocausto è salita da un 2,7% al 15%; in più un grande 16% non ritiene che la persecuzione degli ebrei “abbia fatto così tanti morti”. Sfortunatamente di fronte alle tante testimonianze raccolte nel tempo, c’è ancora gente che continua a negare che dei veri e propri fatti di storia si siano realmente verificati e questo lascia un senso di sconforto nelle vittime che hanno realmente vissuto quelle atrocità.
“Non ho mai perdonato, come non ho dimenticato”, queste sono le parole dell’ultima testimonianza pubblica di Liliana Segre, senatrice e attivista italiana, superstite e testimone della Shoah italiana. Molte persone però, a differenza sua, non ce l’hanno fatta e non sono rimaste in vita per poter raccontare e testimoniare le vicende vissute, ed è proprio per queste persone che ogni giorno, e non solo in questo 27 gennaio, è necessario ricordare, è necessario riportare alla memoria di tutti, quegli eventi che hanno inevitabilmente segnato la storia e che, proprio attraverso il ricordo, non dovranno ripetersi mai più.
Migliaia furono i luoghi dove altrettante persone persero la vita a causa di un volere folle, volto alla vera e propria estinzione di un’intera etnia, pensiero che, all’epoca, non era condiviso da pochi, bensì da intere nazioni.
Come, se non grazie al ricordo, è possibile andare avanti, è possibile far sì che non accadano mai più eventi simili nella storia dell’umanità?
“Historia magistra vitae” (la storia è maestra di vita) diceva Cicerone nel suo De Oratore, e aveva proprio ragione poichè, nonostante sia vissuto a distanza di molti secoli, è soltanto grazie agli insegnamenti che ci vengono dati dal passato che ci si prospetta davanti un futuro migliore, un futuro in cui tutti gli errori commessi non verranno ripetuti.
Chiara Lo Nigro, V^A
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