
Con questo articolo vorrei esporvi un argomento che, prima della pandemia, era centrale nella vita politica italiana ed europea e che ora, invece, non è più sotto la luce dei riflettori, scomparso dai nostri pensieri come quei piccoli problemi che ci tormentavano nelle giornate in cui del virus, adesso tanto temuto, non si sapeva nemmeno l’esistenza.
Questo argomento è l’immigrazione. Gli immigrati sono sempre stati visti come un peso per gli stati che li accolgono e non come una preziosa risorsa. A seguito, riporto la storia di due immigrati che potrebbero, a breve, cambiare il mondo.
Negli scorsi giorni è stato reso noto che alcuni scienziati, dopo lunghi mesi di ricerche, sono riusciti a sperimentare un possibile vaccino per prevenire il Covid-19. Quest’ultimo è stato creato dalla azienda tedesca BionTech, in collaborazione con l’americana Pfizer, la quale ha già contribuito economicamente e continuerà a farlo in futuro fornendo infrastrutture per la distribuzione.
Tuttavia, non molti sanno che i fondatori di BionTech, Ugur Sahin e Oezlem Tuereci, sono entrambi turchi, figli di immigrati in Germania alla ricerca di una vita migliore. Ugur Sahin vive in Germania da quando ha quattro anni, mentre Oezlem Tuereci è nata in Bassa Sassonia (Germania), entrambi, quindi, sono cresciuti in questo paese.
Il vaccino, che presto verrà distribuito in tutta Europa, è quindi stato sviluppato da figli di immigrati ed è un peccato che una notizia come questa abbia avuto così poco eco mediatico, se non nullo, considerato che gli immigrati vengono visti da molti come un problema.
Questa storia ci presenta un esempio di integrazione, quello tedesco, che dovrebbe essere per noi un modello; dovremmo capire cosa stiamo perdendo non dando una chance alle persone che cercano asilo in Italia. In conclusione, come prima citato, dovremmo cominciare a considerare gli immigrati come una risorsa e non come un problema da arginare.
Mario Spanò V^E
Comments