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CERTEZZE INFRANTE

Francesco Benfratello

 

Novembre 2020

Quando lo scorso sabato pomeriggio, ho sentito vibrare il telefono insistentemente a causa delle notifiche di WhatsApp, doveva essere per forza successo qualcosa. Sblocco il cellulare, e leggo i messaggi...: per tre settimane, didattica a distanza per tutti i ragazzi delle scuole superiori: le pochissime certezze che avevamo sono sparite. Sì certezze. Come si fa ad essere certi di qualcosa in questo 2020 che sembra avere in serbo cose sempre peggiori? Non lo so, eppure io alcune certezze, anche se poche, le avevo: le parole rassicuranti dei prof. in un periodo così difficile, le lezioni in aula tanto amate quanto odiate, i compagni di classe, gli amici al di fuori di quelle quattro mura, il compagno di banco (soprattutto). Averlo abbandonato già l'anno scorso per quasi quattro mesi è stato complicato, aver ripreso con lui vicino, anche se non più accanto, ha dato a una scuola del tutto anormale una parvenza di normalità, e ora? Ora non lo vedremo per almeno altre tre settimane, forse anche di più... come fare senza di lui? Una domanda cui non abbiamo ancora trovato risposta, cui non sappiamo trovarne. Continuo a pensare al momento in cui potremo di nuovo essere in classe insieme, girandoci l’uno verso l'altro nello stesso momento, pensando la stessa cosa e capendola con un solo sguardo.

Già, tornare a scuola, luogo da sempre tanto odiato da noi studenti che, solo quando ce ne siamo visti privati, abbiamo capito quanto sia importante per noi e per la nostra crescita. Ecco, la scuola ormai per un po' non la potremo vedere, se non in foto... Già in foto. Stamattina, infatti, nel gruppo classe è arrivata un'immagine della mia scuola con dei camion davanti, dai quali venivano scaricati i famosissimi banchi monoposto arrivati ormai troppo tardi... Si sarebbe potuto evitare questo ritorno alla Didattica a distanza, se fossero arrivati prima? Non credo, attendiamo con ansia il momento in cui si potrà finalmente tornare alla didattica in presenza, allo stare fisicamente insieme ai nostri compagni, perché sono loro, senza scordarci dei prof, con i loro insegnamenti e consigli, e con le loro ansie, paure, felicità, gioie, a farci realmente vivere la scuola, a rendere gli anni del liceo realmente indimenticabili.


 

Francesco Banfratello, V^G

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