
Come sappiamo, Joe Biden ha vinto le ultime elezioni presidenziali degli Stati Uniti d’America. L’unico a non averlo ancora compreso sembra essere il Presidente uscente Donald Trump che, dopo oltre dieci giorni dal voto, ancora si rifiuta di riconoscere la vittoria del proprio avversario. Fatto sta che, dopo oltre dieci giorni dal voto, ancora si rifiuta di riconoscere la vittoria del pro
prio avversario. Fatto sta che, salvo clamorosi colpi di scena, Biden sarà a capo della “White House” almeno fino al 2024.
In questo articolo cercheremo di analizzare cosa potrebbe cambiare per l’Italia rispetto alla precedente amministrazione repubblicana riguardo quattro macro-temi:
Economia
Clima
Sicurezza internazionale
Rapporto con Cina e Russia.
Dal punto di vista economico, Biden dovrebbe impegnarsi a mettere fine all’artificiosa guerra di dazi tra USA e Europa, in particolare per ciò che riguarda il settore automobilistico; questo sarebbe estremamente positivo per l’Italia, terzo paese esportatore di auto negli Stati Uniti.
Il clima è il tema su cui l’amministrazione democratica entrante e l’Europa dovrebbero avere più punti di contatto. L’ex vicepresidente di Obama infatti, identifica il cambiamento climatico come pilastro delle sue agende di politica interna ed estera. Oltre a sottolineare l’importanza di patti come l’Accordo di Parigi, dal quale gli Stati Uniti sono momentaneamente usciti per una decisione di Trump, nella sua amministrazione, Biden, offrirebbe ai Paesi che hanno aderito alla nuova Via della Seta, come l’Italia, fonti alternative di finanziamento allo sviluppo per minori investimenti in energia di carbonio.
Per ciò che riguarda la sicurezza, USA e Italia condividono significativi legami storici. L’Italia, infatti, riveste un ruolo importante all’interno della NATO ed è inoltre ricca di basi militari statunitensi.
Probabilmente, con l’avvento di Biden, verrà proseguito quel processo di riduzione della portata del coinvolgimento statunitense in Nord Africa e Medio Oriente, per evitare impegni lunghi e costosi ritenuti non necessari. Dunque, sarà una grande sfida per i paesi del Mediterraneo, in particolare per ciò che riguarda la questione libica.
Infine, se da un lato Biden dovrebbe continuare ad esercitare una forte pressione sulla Cina, come il suo predecessore, diversamente potrebbe agire nei confronti della Russia. Il Neopresidente democratico, infatti, anziché cercare di ammorbidire ancor di più i rapporti con i russi, cercherebbe invece una sponda europea sul tema delle sanzioni contro lo stato guidato da Vladimir Putin.
L’Italia, che da sempre mantiene legami economici molto forti con la Russia, sia per il forte appeal che i prodotti agroalimentari italiani hanno nel mercato interno russo, sia per la presenza di relazioni energetiche fruttuose, potrebbe ambire a costruire un ponte che possa coniugare gli interessi di Washington e Mosca e ritagliarsi così una casella nella scacchiera economica internazionale.
Salvatore Sanfilippo V^N
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